Per molti di noi che amano la musica, i concerti migliori sono quelli quasi improvvisati: si attacca un jack a un amplificatore, ed è subito emozione. C’è però da ammettere che se si vuole fare della musica la propria professione bisogna capire le complessità di un evento come il live: i player coinvolti, i permessi da richiedere, le tasse da pagare…
C’è tanto da tenere presente, e per questo abbiamo voluto raccogliere qui i momenti chiave dell’organizzazione di un live. Utile per chi è su un palco, ma anche sotto (o nel backstage!).
I permessi da richiedere
A seconda della location scelta per il proprio live, bisognerà occuparsi di più o meno burocrazia: se si suona all’aperto e in luogo pubblico, bisognerà informarsi sui permessi da ottenere con il comune di pertinenza, quindi quello dove si trova la piazza, lo stadio e così via.
Il concerto può essere interrotto in qualunque momento se non si è in regola coi pagamenti: quello all’ENPALS, di responsabilità di chi suona, e quello alla SIAE, che sta a chi organizza.
Pre-produzione o no?
Quando si paga per assistere a un concerto di un artista di primo piano, spesso si rimane stupiti per gli effetti scenici e speciali utilizzati per tenere il pubblico sempre con l’attenzione al massimo: insieme alla scenografia vera e propria e a un palco costruito su misura, sono elementi che fanno parte della pre-produzione dello show.
Non tutte le band ne hanno bisogno (o necessitano solo di piccoli interventi). Quello che serve sempre invece sono i tecnici: fonici, service per le luci, e così via. Se non avete dei nomi, fatevi consigliare da chi ha già suonato dal vivo (o dai proprietari del locale dove vi esibirete)!